C’è una persona verso cui il Maggiociondolo deve molto del suo fascino e della sua atmosfera così accogliente. Una persona che si è innamorata fin da subito del progetto, quando ancora i lavori di ristrutturazione dovevano iniziare. Con la sua minuta fisionomia e l’aria un po’ timida si è offerta con fare discreto e ha via via presentato con la convinzione di chi sa il fatto suo le sue proposte che, un neofita degli arredi come me, ha accolto con una diffidenza iniziale che si è trasformata, strada facendo, in sincero entusiasmo.
Le storie del Maggio
Storie di vita al Maggiociondolo
Thinking in the rain… appunti di un hospitalero
L’eco di “Singing in the rain” non si è ancora spenta qui al Maggiociondolo, mentre il silenzio è rotto dalla pioggia che batte sul ghiaino del cortile. L’improvvisato siparietto di un’improbabile danza di ringraziamento partorito dall’esplosiva simpatia di Cinzia è l’ideale sottofondo ai pensieri di una giornata di pioggia che sembra voler sigillare i tre giorni appena trascorsi.
La fata dei colori
Emma è prima di tutto una donna straordinaria e poi artista fuori dal comune.
I suoi pennelli danno voce ai suoi profondi silenzi, che l’accompagnano spesso quando è immersa nei suoi lavori. Non ama essere al centro dell’attenzione, men che meno essere osservata mentre dipinge, ma se si è cauti e ci si avvicina con circospezione, è possibile essere ospitati nel suo universo fatto di tinte inusitate, delicate sfumature, ricercate tonalità che lei estrae, quasi che il pennello fosse in realtà una bacchetta magica, dalla tavolozza dei suoi inseparabili colori.
Ieri & Oggi
Il tempo scorre e noi dietro che arranchiamo. A volte vorremmo fermarlo. A volte vorremmo che passasse senza farsi notare. Dicono che un secondo sia la frazione di 1/86400 del giorno solare medio. Quindi è matematico: il tempo fluisce sempre alla stessa velocità.
Un violoncello nella nebbia
La mia prima ospite ufficiale è giunta in un tardo pomeriggio di pioggia, mentre il Maggiociondolo era avvolto dalla nebbia e dalle prime ombre lunghe della notte.
Ulrike è arrivata con il suo violoncello a tracolla e il suo sorriso emozionato mi ha fatto capire che si sentiva nel posto giusto.