Finalmente dopo 3 anni il rabarbaro nell’orto ha preso vigore e così, per la prima volta, ho deciso di cimentarmi nella confettura di rabarbaro. A dire la verità ero piuttosto scettico, perché ho ancora il ricordo delle caramelle al rabarbaro che mi somministrava mia nonna: erano sempre le ultime che rimanevano nel barattolo, e un motivo c’era! Infatti, a me bambino, facevano piuttosto schifo. Ho dovuto tuttavia ricredermi, perché la confettura ha un sapore delicatissimo e del tutto particolare. Se sono arrivato a “scoprire” il rabarbaro, lo devo alla mia amica canadese Barbara (non sarà un caso il nome?), che mi ha raccontato come da bambina i gambi di rabarbaro venivano raccolti e consumati crudi, previa immersione nello zucchero. Ebbene, l’ho provato anch’io e sono davvero una bontà. Attenzione, solo i gambi: le foglie infatti sono leggermente velenose, perciò evitate di mangiarle (o fumarle!).
Ingredienti
1 kg di rabarbaro
400 gr. di zucchero di canna
1 limone
Procedimento
Prima di tutto occorre pulire il rabarbaro eliminando la foglia e mantenendo solamente i gambi. Quindi lavateli bene in acqua fredda e tagliateli a pezzettini, come fareste con il sedano. Poneteli in una pentola con lo zucchero, la buccia del limone grattugiata e il relativo succo. Lasciate a riposo per 2-3 ore, il tempo in cui il rabarbaro avrà rilasciato il suo squisito liquido.
Mettete il tutto sulla fiamma e portate a ebollizione. Fate cuocere a fiamma media per 10 minuti, poi abbassate la fiamma e continuate la cottura per 30 minuti girando ogni tanto. Invasate la confettura mentre è ancora calda, in vasetti di vetro puliti. Chiudeteli e lasciateli raffreddare capovolti dentro una coperta per almeno 24 ore.
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Ed ecco qua la generosa pianta del Rabarbaro