Si è da pochi giorni concluso il corso di perfezionamento musicale per viole, violini e violoncelli tenutosi al Maggiociondolo.
Il gruppo di musicisti, provenienti da diverse parti del mondo, si è subito integrato nelle piacevoli atmosfere bucoliche delle colline del Tretto, diffondendo nell’aria piacevoli melodie che con arte si sono sprigionate dai legni e dalle corde di antichi strumenti.
Ascoltare Bach mentre ci si reca a raccogliere i lamponi nel frutteto è un’esperienza più unica che rara. Un’esperienza, per certi versi, quasi onirica, per chi si è trovato ad attraversare contrà Proveste, avvolta dal sovrapporsi dei suoni di un concerto d’archi.
Il silenzio che solitamente avvolge i prati e i boschi dell’altipiano di S. Rocco ha lasciato così spazio alle composizioni di Mozart, ma anche alle risate e agli schiamazzi di un’allegra banda di musicisti che ha saputo condividere non solo note e spartiti, ma gustose pietanze attorno ad una tavola, quattro passi tra i pascoli del Novegno, una partita di pallone nello spirito del contemporaneo campionato europeo e, per pochi eletti, un’uscita all’alba a “caccia” di camosci.
Se la musica è l’arte di pensare con i suoni, è stato senza dubbio un bel modo di meditare e di trovare un percorso di pace dentro se stessi.
Un grazie di cuore ad Ulrike, Simone e Christophe (Le Musiche Quartett) che hanno creduto in questa avventura e a tutti coloro che hanno regalato al Maggiociondolo gocce di pura energia: Carla, Cecilia, Lucia, Julia, Elena, Olga, Anica, Francesca, Irene, Guillermo, Thomas, Paolo, Salvatore (Totò), Ilario e Filippo.
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